È proseguito con un incontro il 29 maggio il Confronto tra le organizzazioni sindacali e il Ministero sui criteri di pesatura della complessità delle istituzioni scolastiche. Il tema è molto importante e propedeutico alla definizione per via contrattuale della retribuzione di posizione parte variabile da attribuire ai dirigenti scolastici in relazione alla fascia cui appartiene il proprio istituto.
La discussione sui criteri è decisamente complessa, sia perché alcune migliorie sono certamente necessarie, viste le criticità dello scorso anno, sia per gli effetti del dimensionamento che ha comunque modificato la consistenza degli istituti. A questo si aggiunge l’urgenza di definire in termini brevi la questione, per poter comunque garantire a ciascuno dirigente di conscere la retribuzione di posizione parte variabile prima della fase di mutamento di incarico.
Secondo una simulazione presentata dall’Amministrazione, se fossero mantenuti i criteri attuali, sarebbe sostenibile finanziariamente un leggero allargamento della percentuale di istituti in prima e seconda fascia e una sostanziale riduzione della percentuale di istituti in terza fascia.
L’ANP ha presentato una proposta di cambiamento dei criteri di pesatura. Adottando integralmente i nuovi criteri proposti tuttavia non vi sarebbe la sostenibilità economica se si volessero mantenere le retribuzioni e i punteggi soglia dello scorso anno. Questo comporterebbe l’esigenza di rivedere l’ampiezza delle fasce e i relativi punteggi soglia e/o modificare le retribuzioni.
La CISL Scuola ritiene che si possano realizzare alcuni aggiustamenti, ma che non vi siano le condizioni per una revisione così ampia e di così ampio impatto, anche perché non sono ancora note le determinazioni che l’Amministrazione intende adottare per la valutazione dei dirigenti scolastici e per la relativa retribuzione di risultato. Quest’ultima avrà un impatto importante poiché i fondi destinati sono progressivamente più consistenti. In ogni caso la CISL Scuola ha chiesto che qualsiasi ipotesi di modifica dei criteri sia sottoposta a simulazioni che consentano di valutarne l’impatto.
Attualmente in prima fascia si trova il 21,76 per cento degli istituti. Lasciando immutati criteri e retribuzioni, il prossimo anno si potrebbe arrivare al 64,56 per cento. La terza fascia passerebbe dal 14,45 all’8,87 per cento.
La CISL Scuola si è detta contraria a definizioni che potrebbero diminuire la percentuale in prima e seconda fascia, aumentando la consistenza della terza. La questione comunque richiede ulteriori approfondimenti che saranno oggetto del prossimo incontro, previsto per il 6 giugno. L’amministrazione ritiene di aprire in quella sede anche il confronto sulla mobilità interregionale e sui mutamenti di incarico.
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