«Siamo assolutamente contrari all’ipotesi di attribuire d’ufficio, ai DSGA, l’incarico di gestire ad interim eventuali posti scoperti: ciò può avvenire solo se vi è una disponibilità in tal senso degli interessati». Così Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola, a margine dell’incontro che si è svolto oggi, 3 giugno, al Ministero dell’istruzione e del merito sulla bozza di decreto ministeriale che dovrebbe indicare le modalità di sostituzione dei DSGA assenti.
Nel corso del confronto con l’Amministrazione, la CISL Scuola ha richiamato con forza l’esigenza che siano definiti al più presto gli organici dei nuovi profili nell’ambito dell’area ATA introdotti dal CCNL: grazie alla firma del contratto, infatti, sono state messe in sicurezza le risorse necessarie ad attivare le nuove figure, con uno stanziamento di fondi (36,9 milioni di euro) che altrimenti sarebbero andati persi.
«Non c’è alcuna ragione per rimanere ancora in attesa – afferma Ivana Barbacci – mentre si può avere l’opportunità di far conto su un contingente di personale pronto a ricoprire eventuali vacanze di posti in corso d’anno, e dando nel contempo una risposta alle legittime attese degli assistenti amministrativi facenti funzione che non dovessero rientrare, almeno in prima battuta, nel contingente previsto per le progressioni verticali».
«È del tutto evidente – aggiunge la segretaria generale CISL Scuola – che dall’attivazione dei nuovi profili deriva un primo riconoscimento economico per il personale ATA, che potrà ottenere finalmente uno sviluppo professionale meritato sul campo, dopo anni di intenso lavoro richiesto dalle innovazioni e dalla gestione di progetti finanziati con le risorse comunitarie. Dare rapidamente applicazione al contratto è il primo passo verso una valorizzazione del lavoro prezioso che il personale ATA svolge quotidianamente assicurando il funzionamento della scuola».
«È ora di pensare concretamente – conclude la segretaria generale CISL Scuola – a un piano straordinario di assunzioni, vista l’elevatissima percentuale, quasi il 20%, di lavoro precario. A metà giugno cesseranno gli incarichi PNRR e Agenda Sud, ma il fabbisogno di personale si riproporrà nella stessa misura a settembre. Non è pensabile che vi si faccia fronte con misure tampone, con uno stillicidio di proroghe anziché garantendo la necessaria stabilità del lavoro. Un’esigenza e un diritto per le persone, un beneficio evidente per la qualità e l’efficacia del servizio».
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