Quante saranno le supplenze quest’anno? Al di là del “botta e risposta” cui stiamo assistendo sui numeri, saranno comunque tante, troppe e basterà attendere pochi giorni per averne la conferma. Le ragioni sono note: l’alto numero di supplenze nasce dai limiti storici di un sistema di reclutamento le cui ripetute modifiche non hanno sortito alcun effetto concreto, creando anzi altri problemi, e da organici che soprattutto sul sostegno vedono decine di migliaia di posti attivati ogni anno solo provvisoriamente. Segno che gli organici di diritto sono largamente insufficienti per rispondere al reale fabbisogno e andrebbero incrementati.
Altre criticità derivano dalle condizioni dettate dal PNRR che, a fronte di posti liberi, hanno di fatto limitato il numero delle assunzioni possibili, quando ci sono migliaia di docenti che hanno già superato positivamente un concorso. Bene sarebbe stato se si fossero introdotte delle flessibilità nelle regole del PNRR tali da consentire lo scorrimento degli idonei, a partire da quelli del 2020, evitando così di dover ripetere prove concorsuali e garantendo altresì al sistema una maggiore stabilità.
Tutti esempi concreti di quanto, ancora una volta, siamo costretti a misurarci con gli effetti prodotti da un sistema di reclutamento inadeguato ai fabbisogni della scuola. È quindi quanto mai necessario e urgente cambiare questo sistema, rendendo strutturale un doppio canale di reclutamento che riconosca il valore dell’esperienza di lavoro acquisita sul campo, consentendo di incrementare sensibilmente il numero dei posti coperti da personale di ruolo.
Un primo segnale in questa direzione viene dalle assunzioni da gps su sostegno, già sperimentate da qualche anno, ma che ha bisogno di diventare modello stabile e aperto a tutte le tipologie di posto.
Una maggiore flessibilità nella gestione delle assunzioni da concorso e l’istituzione di un doppio canale per l’assunzione di precari: è questa la strada giusta per avviare un nuovo modello di reclutamento efficace e maggiormente rispettoso delle esigenze degli studenti e del personale. È su queste proposte che la CISL Scuola chiede al Ministro Valditara un impegno forte nel ricercare con il Parlamento e con la Commissione Europea soluzioni concrete nella direzione indicata, da attuare già da settembre prossimo.
Roma, 29 agosto 2024
Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola
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