Precari della scuola, l’Italia condannata dalla Corte di giustizia Ue,la sentenza della Corte europea viene dopo i ricorsi del sindacato che richiamavano le norme europee contro l’abuso dei contratti a termine nel pubblico impiego. «La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato»: è finalmente arrivata la sentenza della Corte di giustizia europea sui precari della scuola in Italia, ed è una sentenza dura, che non lascia aperte possibili interpretazioni attenuanti. I giudici sovranazionali hanno spiegato che la direttiva comunitaria contrasta con la nostra normativa nazionale che autorizza, in attesa dell’assunzione del personale di ruolo, il rinnovo dei posti vacanti e disponibili, senza indicare tempi certi ed escludendo possibilità di ottenere il risarcimento danno. In pratica, secondo la Corte, non esistono criteri «oggettivi e trasparenti» per giustificare la mancata assunzione del personale con oltre 36 mesi di servizio, né l’Italia ha fatto niente per impedire il ricorso abusivo al rinnovo dei contratti.
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