LA BUONA SCUOLA DA’ I NUMERI

Al momento della conclusione della consultazione sulla Buona Scuola il MIUR aveva parlato (o quanto meno non aveva smentito le notizie circolate su autorevoli quotidiani) di circa un milione di accessi al sito appositamente costruito e di circa 100.000 questionari compilati.  

Secondo quanto  il Ministro Giannini ha affermato nella giornata di riflessione sulla consultazione stessa, che il PD ha tenuto a Roma sabato 13 dicembre, gli accessi al sito sarebbero stati, invece, due milioni. Strano fenomeno questo che avrebbe visto la crescita degli accessi, fino al raddoppio, a consultazione chiusa; strano quanto lo  sarebbe la notizia che il numero dei votanti di un’elezione politica  fosse lievitato dopo la chiusura delle urne. Evento, questo, che avrebbe sicuri strascichi giudiziari per ragioni troppo evidenti perché si debba qui spiegarle.

Ma, in fondo, la quantità degli accessi conta poco o nulla, dal momento che è gonfiata dal numero delle volte che ciascun utente è tornato sul sito per completare la compilazione del questionario, o dalle visite effettuate per semplice curiosità, senza che ciò abbia dato luogo alla decisione di rispondere al questionario. Il dato interessante è e rimane, appunto,  quello dei questionari compilati, sul quale, al momento, nessun Ministero della Verità (ricordate 1984, di George Orwell?) ha comunicato improvvise variazioni, dal che si deduce che siano rimasti i 100.000 originari . Pochi, maledettamente pochi, rispetto ai 24/25 milioni di studenti, genitori e operatori scolastici interessati direttamente alla questione (vedi in questo sito la news dello scorso 17 novembre).

A meno che, come succedeva nel citato romanzo di Orwell,  1984, e come sembra promettere la vicenda degli accessi che raddoppiano nottetempo, il Ministero della Verità non abbia deciso di riscrivere la storia, “vaporizzando” quella precedente. Nel qual caso, in capo a pochi giorni scopriremo che a quel “centomila” dobbiamo aggiungere qualche zero. Aspettatevi, a quel punto, che  al Ministero della Verità si affianchino gli altri dicasteri immaginati da Orwell: il Ministero dell’Abbondanza (al posto di quello dell’economia), il Ministero della Pace (al posto di quello della Difesa), e, soprattutto, il Ministero dell’Amore (di cui si è vista qualche avvisaglia nelle piazze) in luogo di quello degli Interni.