Dopo la pubblicazione della sentenza della Corte Europea si moltiplicano, com’era prevedibile, le richieste di assistenza da parte di quanti sono interessati a promuovere azioni legali volte a ottenere sentenze favorevoli dai giudici del lavoro in relazione ai diritti maturati per effetto di reiterati contratti a tempo determinato.Com’era altrettanto facilmente prevedibile, si apre un vero e proprio “mercato” delle prestazioni legali col quale anche noi dobbiamo inevitabilmente fare i conti, visto che in molti casi è proprio facendo leva sull’offerta – a condizioni vantaggiose – di tali prestazioni che si avviano campagne di proselitismo da parte di soggetti che ambiscono ad accreditarsi come sindacati rappresentativi pur esercitando la propria azione in modo pressoché esclusivo nell’ambito delle vertenze legali.La segreteria nazionale, ben sapendo che ogni struttura territoriale già si avvale di consulenti di propria fiducia con modalità diverse di accordo per quanto riguarda il compenso delle prestazioni rese, ritiene comunque opportuno proporre all’attenzione uno schema di convenzione impostato su un criterio che prevede l’assunzione della causa a titolo gratuito e compensi solo in caso di esito positivo, calcolati in ragione dei benefici ottenuti (restando ovviamente a carico del ricorrente le spese di deposito, nei limiti previsti dalle norme vigenti). Ciò al fine di un eventuale riesame delle convenzioni in atto, tenuto conto del contesto in precedenza descritto del quale dobbiamo valutare attentamente ogni implicazione, ferma restando la possibilità di introdurre ogni necessario e utile adattamento allo schema che viene proposto a titolo di esempio.La segreteria nazionale è in grado di fornire alle strutture che non abbiano già in atto collaborazioni con studi legali opportune indicazioni affinché le stesse possano individuare i necessari punti di riferimento sul proprio territorio.
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