Alternanza Scuola Lavoro, il parere autonomo dal CSPI

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso – nella seduta di mercoledì scorso, 25 luglio, a larghissima maggioranza, un solo voto contrario – un importante parere autonomo sui percorsi di “Alternanza Scuola Lavoro” (ASL) nel triennio della scuola secondaria di secondo grado.

Lo scopo è stato quello di indagare i punti di interesse e di criticità introdotti dalla legge 107/15 (anche con riferimento alle esperienze pregresse) e di verificare l’adeguatezza della sua attuale impostazione rispetto alle finalità generali dell’Istruzione.

Il parere – comprensivo anche di una scheda finale con una sintetica ricostruzione del quadro normativo e legislativo sul tema affrontato – si è fondato sull’acquisizione e sull’analisi dei dati ufficiali, in possesso dell’Amministrazione, comunicati nel corso di specifiche audizioni con dirigenti Miur. Sono stati auditi anche il presidente dell’INDIRE, esperti, rappresentanti di tutte le associazioni studentesche accreditate. Sono pervenuti, inoltre, su espressa richiesta, report sul triennio di attuazione dell’ASL da numerosi Uffici Scolastici Regionali. Tutto ciò ha reso possibile una lettura complessiva della situazione attualmente esistente nel sistema scolastico italiano in tema di ASL, con la novità – introdotta dalla legge 107 –  dell’obbligo di effettuare uno specifico pacchetto di ore (200 ore nel triennio dei Licei e 400 ore nei Tecnici e Professionali).

L’obbligatorietà ha determinato numerosi disservizi e inefficienze che hanno prodotto, accanto ad esperienze positive, in particolare in alcune realtà del Paese, esperienze negative per studenti e docenti, causa di comprensibili contestazioni nelle scuole e nell’opinione pubblica. Altre criticità evidenziate risultano essere la predisposizione di risorse non adeguate in termini economici e di personale; l’assenza di un’adeguata formazione del personale scolastico; il mancato supporto organizzativo alle scuole per la programmazione delle attività con i soggetti ospitanti del territorio (Aziende, Imprese, Enti pubblici).

Dopo un’attenta riflessione sul tema del lavoro e del rapporto tra scuola e lavoro, il parere del CSPI esprime “un nuovo paradigma” dell’ASL, così riassunto: “Occorre intendere l’ASL come una modalità formativa, uno strumento didattico messo a disposizione dei docenti e degli alunni per arricchire e ampliare l’obiettivo primario della scuola che consiste nel formare cittadini critici e consapevoli. In quest’ottica il lavoro può essere considerato come una delle chiavi per comprendere il passato e il presente, per poter rappresentare l’intreccio tra scuola, vita e società. Il tentativo di coniugare nella scuola educazione e lavoro, tra l’altro, può favorire l’aggiornamento dei curricula integrando le attività di ASL all’interno di un percorso didattico ed educativo che deve essere elaborato dalla scuola … Il lavoro rappresenta un’occasione preziosa intorno alla quale creare momenti significativi di apprendimento in cui si incontrano e compenetrano le conoscenze acquisite nelle singole discipline. Il processo educativo del soggetto che apprende, infatti, deve dialogare con tutte le possibili fonti di apprendimento e con l’ecosistema del quale è parte … Il lavoro può essere l’occasione in cui si compenetrano la sfera del pensare e quella del fare; studio e lavoro diventano vasi comunicanti e non devono essere pensati come un ‘prima’ e un ‘dopo’. In questo senso appare addirittura fuorviante il termine ‘alternanza’ a cui sarebbe preferibile sostituire quello di ‘alleanza’, in quanto la qualità dell’insegnamento sta proprio nella coniugazione dell’impianto teorico con l’applicazione delle categorie operative e pratiche, realizzata con l’adozione di una didattica esperienziale, che deve risultare arricchita, e non ‘alternata’, dal percorso dell’ASL … Non esiste conoscenza reale che non sia una conoscenza attiva. ‘Sapere’ e ‘saper fare’ vanno sempre insieme: il sapere deve generare sempre un atteggiamento verso la realtà, altrimenti è una conoscenza statica e sterile. Nello stesso tempo, un saper fare che non abbia uno spessore di natura teorica è un’abilità che invecchia rapidamente, quindi immediatamente consumata“.

Il parere, infine, “consegna” alcune proposte all’attenzione del Ministro e di tutti i soggetti interessati.

  • Prevedere una riconsiderazione dell’obbligatorietà del monte-ore destinato alle attività di ASL, in favore di una progettazione autonoma delle scuole sia nei contenuti che nel monte-ore complessivo, per la sperimentazione di una didattica laboratoriale di maggiore qualità, fonte di opportunità di approfondimento culturale.
  • Rafforzare l’autonomia delle scuole nel co-progettare, sulla base di obiettivi ed esigenze coerenti con il curricolo, esperienze formative di qualità, solamente con soggetti ospitanti seriamente interessati.
  • Assegnare alle scuole risorse adeguate in grado di sostenere e facilitare le attività, la partecipazione degli alunni, nonché la collaborazione dei soggetti ospitanti.
  • Monitorare (in modo accurato ed obbligatorio) le attività, garantendo il coinvolgimento di tutte le componenti interessate a partire dagli studenti, anche al fine di predisporre un albo delle imprese di comprovata affidabilità e di rendere note le esperienze compiute più valide sul piano pedagogico, anche per una condivisione di utili informazioni che siano di stimolo e di opportunità.

Il CSPI conclude il suo documento con l’auspicio che “l’ASL, così interpretata e caratterizzata, possa rappresentare un’opportunità culturale e di esperienza dei soggetti coinvolti, capace di contribuire a rinnovare metodi di lavoro e modalità organizzative nel campo didattico e, contemporaneamente, occasione per una riflessione profonda sulla realtà del lavoro, sulle sue problematiche e anche sui suoi valori“.